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Abolizione della Clausola Parity Rate

Abolizione della Clausola Parity Rate

A partire dal 1° luglio 2024, Booking.com eliminerà la clausola del parity rate per conformarsi al Digital Markets Act dell'Unione Europea.

Questo cambiamento rappresenta una svolta significativa per le strutture ricettive e i consumatori in tutto il mercato economico europeo, favorendo una maggiore concorrenza nel settore delle prenotazioni online.

Cos'è il Parity Rate?

Il parity rate, o parità delle tariffe, è una clausola che impone alle strutture ricettive di mantenere lo stesso prezzo delle camere su tutte le piattaforme di distribuzione. Questo significa che una volta stabilito il prezzo di una stanza, esso deve rimanere invariato su ogni portale di prenotazione, che si tratti di Booking.com, Expedia, o altri. Tale requisito era fondamentale per le strutture che volevano essere presenti su questi portali, imponendo di fatto una strategia commerciale uniforme agli albergatori.

In Italia, la clausola del parity rate è stata abolita ad agosto 2017 con l'approvazione del Ddl Concorrenza. Da quel momento, le strutture ricettive italiane hanno avuto la libertà di decidere se mantenere lo stesso prezzo su tutte le piattaforme o adottare strategie di prezzo differenti, permettendo agli hotel di offrire tariffe competitive e di agire con maggiore flessibilità sul mercato.

Cosa Cambia in Europa per Booking e le Strutture Ricettive

L'abolizione della clausola del parity rate da parte di Booking.com rappresenta un'importante novità per le strutture ricettive in Europa, che ora avranno maggiore libertà di decidere i propri prezzi in modo autonomo. Questo cambiamento è stato accolto positivamente dalle associazioni degli albergatori, che da tempo criticavano il parity rate come una limitazione alla concorrenza.

Il Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea mira a regolamentare le grandi piattaforme online che controllano l'accesso ai mercati digitali, le cosiddette "gatekeepers". Inizialmente, Booking.com era stata esclusa da questo elenco a causa della significativa contrazione del business durante la pandemia di Covid-19, con un drastico calo delle prenotazioni e dei viaggi. Tuttavia, con il recente recupero dei viaggi e delle prenotazioni, Booking.com è tornata a essere una delle principali piattaforme di prenotazione, rientrando (dal 13 maggio 2024) sotto la giurisdizione del Digital Markets Act. Questo ha portato alla necessità di adeguarsi alle nuove regole, principalmente all'abolizione del parity rate.

Le associazioni degli albergatori vedono l'abolizione del parity rate come un passo significativo verso una maggiore concorrenza nel mercato delle prenotazioni online. A partire dal 1° luglio 2024, gli hotel europei potranno proporre e pubblicare sui propri canali diretti tariffe anche più basse rispetto a quelle riportate su Booking.com, offrendo così maggiore flessibilità e potenzialmente tariffe più vantaggiose per i viaggiatori.

In Italia, dove la normativa che abolisce il parity rate è già in vigore dal 2017, non sono previsti cambiamenti sostanziali. Tuttavia, l'adeguamento del resto dell'Unione Europea avrà un impatto significativo sulle prossime vacanze estive, consentendo agli hotel di offrire tariffe più competitive e rendendo le prenotazioni più convenienti per i viaggiatori.

L'abolizione della clausola del parity rate da parte di Booking.com, in risposta al Digital Markets Act dell'Unione Europea, segna una svolta importante per il settore delle prenotazioni online. Questo cambiamento offre alle strutture ricettive maggiore libertà nella determinazione dei prezzi e favorisce una maggiore concorrenza, con potenziali benefici per i consumatori in termini di tariffe più basse e opzioni di prenotazione più flessibili.